La Natura, si sa, supera ogni immaginazione. Al fine di preservare e diffondere la vita, ha dotato piante e animali di grande inventiva e capacità di adattamento, portando alla comparsa di esemplari tanto magnifici quanto sorprendenti. C’è un’isola, in particolare, in cui è possibile ammirare il caleidoscopico ventaglio di forme e colori che sono in grado di assumere le specie di questo nostro pianeta. È un’isola che non è riportata sulle carte geografiche, perché ancora oggi nessuno sa quale sia la sua esatta posizione. Sappiamo solo che emerge dalle acque australi dell’oceano Pacifico, sperduta da qualche parte tra la Terra del Fuoco e l’Antartide. Pochissimi sono coloro che hanno avuto la ventura di visitarla, e ancora meno coloro che sono tornati per raccontare al resto del mondo le meraviglie che vi hanno trovato. Tra questi, l’esploratore e filosofo della natura Lázaro de Sahagún, salpato per una spedizione geografica e approdato misteriosamente sulle sue sponde, ha raccolto in questo diario tutte le straordinarie forme di vita vegetale in cui si è imbattuto, catalogandole con il rigore dello scienziato ottocentesco, ma soprattutto con la curiosità e lo sbigottimento di un umile essere umano di fronte ai prodigi della Natura.
Dopo Viaggio nel fantasmagorico giardino di Apparitio Albinus, Claudio Romo torna a risucchiarci nel vortice della sua esuberante immaginazione, catapultandoci tra le pagine di un “bestiario vegetale” in cui sono evidenti le influenze degli autori che hanno acceso la sua fantasia: Borges, Bioy Casares, ma soprattutto il frate e missionario francescano Bernardino de Sahagún (da cui il nome dell’autore fittizio di questo volume), che nel XVI secolo raccolse nell’opera miniata denominata Codice fiorentino informazioni sulle genti e la cultura del Messico centrale, nonché sulle piante e gli animali di quelle terre. Sulla scia dei suoi illustri predecessori nella storia della letteratura latinoamericana, l’autore e illustratore cileno ci consegna quindi uno scrupoloso resoconto scientifico illustrato di una spedizione immaginaria in una terra inesistente. Perché in fin dei conti, chi può stabilire con certezza quale sia il confine tra realtà e fantasia?
|