Le colline del Roero presentano paesaggi variati dove, alle colture e agli insediamenti umani, si alternano ancora estesi boschi; talvolta questi si sono mantenuti a causa dei pendii troppo ripidi per essere coltivati ma, in generale, perché si tratta di terreni non molto fertili da un punto di vista agricolo. È vero che questi boschi hanno subito dei forti cambiamenti rispetto a quelli originari (riduzione delle fustaie a ceduo, invasione di una specie esotica come la robinia, ecc.), però il loro sottobosco è rimasto ancora in buona parte costituito da specie di antico insediamento che ci possono raccontare la storia di questi popolamenti forestali. In una breve rassegna della vegetazione di queste zone è appunto sulle piante boschive che fermeremo la nostra attenzione, poiché queste sono le specie più significative ed interessanti. Vi è però un altro ambiente del Roero da segnalare per le sue specie interessanti e cioè quello dei terreni umidi e paludosi che sono rappresentati specialmente dalle caratteristiche "peschiere", anche se marginali al suo territorio. Il clima del Roero, piuttosto continentale e cioè con estati calde e inverni freddi, non è in complesso piovoso anzi, durante l'estate, risulta abbastanza asciutto. Su parte del territorio (parte del settore nord-ovest) esistono nei suoli, rossi e d'impasto limoso-argilloso, acidi orizzonti impermeabili a poca profondità (paleosuoli formatisi nei periodi interglaciali - l'ultima glaciazione terminò circa 10.000 anni fa - sotto l'influenza di climi più caldi e umidi di quelli odierni); queste formazioni, insieme alle argille che compaiono altrove, rendono i terreni non molto fertili ma, d'altra parte, insieme al clima generale, danno qui un'intonazione mesofila alla vegetazione dei boschi a causa della relativa freschezza che si mantiene in estate. Questi caratteri ambientali spiegano la predominanza di specie a distribuzione centro-europea, addirittura con infiltrazioni di carattere microtermo (piante montane). Le sabbie astiane, dove i suoli sono sciolti e filtranti, neutro-subacidi, si estendono a sud-est della linea che segna il margine nord-occidentale delle Rocche. Questa linea, costituente anche la displuviale tra i bacini imbriferi del Po e del Tanaro, divide i depositi quaternari del Villafranchiano (continentali), da quelli terziari pliocenici (marini) del Piacenziano e dell'Astiano. Anche sulle sabbie esistono boschi, ma sono meno estesi e di tipo più asciutto: essi sono in relazione con i pittoreschi scoscendimenti calanchiformi di questi substrati facilmente erodibili. È specialmente sulle rocche di Guarene, che si scorgono ad ovest della statale N. 231, che possiamo osservare interessanti specie termofile (che amano cioè un clima caldo), avamposti di una vegetazione che è più diffusa sulle Langhe; è qui che si raccolgono alcune piante di origine mediterranea come la ginestra (Spartium junceum) dai grandi fiori dorati e la campanella a foglie lineari (Convolvolus cantabrica). Un tempo i boschi del Roero - o Roeri, tra le ipotesi circa l'origine etimologica del nome vi è quella che la fa discendere da ru= rovere - dovevano essere costituiti in gran prevalenza da querce, in primo luogo la farnia (Quercus robur), poi la rovere (Quercus petnlia), più diffusa nelle zone asciutte insieme alla meno frequente roverella (Quercus pubescens); interessante è il cerro (Quercus cerris) che è specie poco frequente, a diffusione prevalentemente orientale (balcanica).
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Famiglia CARYOPHILLACEAE DIANTHUS SEGUIERI Garogano di Seguier
Famiglia RANUNCULACEAE ANEMONE NEMOROSA Anemone bianca
HEPATICA NOBILIS Erba trinità
Famiglia ROSACEAE ROSA GALLICA Rosa Maggese
Famiglia LEGUMINOSAE LATHYRUS LATIFOLIUS Pisello selvatico
Famiglia GERANIACEAE GERANUM SANGUINEUM Geranio sanguigno
Famiglia APOCYNACEAE VINCA MINOR Pervinca minore
Famiglia SOLANACEAE PHYSALIS ALKEKENJI Alchechengi
Famiglia CAPRIFOLIACEAE LONICERA CAPRIFOLIUM Caprifoglio comune
Famiglia CAMPANULACEAE CAMPANULA RAPUNCULUS Raperonzolo
Famiglia LILIACEAE LILIUM BULBIFERUM subspecie CROCEUM Giglio di S. Giovanni, Giglio rosso
ASPHODELUS ALBUS Asfodelo, Porraccia
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