Clandestini Animali e piante senza permesso di soggiorno
Quarantacinque casi di immigrazione clandestina: animali e piante che si sono stabiliti di nascosto nel nostro paese come nel resto del mondo.
Attraverso quarantacinque brevi ritratti, il libro presenta altrettante specie animali o vegetali «clandestine», che hanno colonizzato habitat naturali differenti da quelli di origine. Organismi grandi e piccoli, acquatici e terrestri, animali e vegetali, protisti e virus. Alcuni, come il gatto, la volpe, il coniglio, la capra domestica, il cervo, la carpa e il pino marittimo, sono noti a tutti; molti altri appartengono a faune e flore a noi lontane e sconosciute. Tutti hanno in comune storie di invasioni, più o meno drammatiche, hanno inventato fantasiosi sistemi di dispersione, sono stati protagonisti involontari di introduzioni azzardate da parte dell’uomo. Tutti in ogni caso sono arrivati lontano o lontanissimo, hanno stravolto gli ecosistemi che hanno trovato, quasi sempre colmando «vuoti ecologici», sostituendosi alle specie locali e riproducendosi con ritmi infinitamente più alti di quelli che avevano nei luoghi di origine. Caso emblematico è quello dell’introduzione nel lago Vittoria, in Africa, di giovani esemplari di perca del Nilo: questo gesto ha causato l’estinzione di centinaia di specie di pesci e una irreversibile catastrofe ambientale, ha stravolto per sempre il più grande ecosistema d’acqua dolce del mondo e la vita di intere popolazioni umane, che basavano la propria economia sulla pesca.
Marco Di Domenico, dottore di ricerca in biologia animale, lavora presso l’Università «Tor Vergata» di Roma. Si occupa di entomologia e lotta biologica.
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