Progetto di paesaggio. Il bacino di Montedoglio e la golena del Tevere in Valtiberina toscana
Le realtà territoriali del bacino di Montedoglio e della golena del Tevere fanno parte dello stesso sistema paesistico, formato dalla Valtiberina e dai rilievi appenninici circostanti. Gli interventi di trasformazione, attuati nell’area negli ultimi quaranta anni, hanno portato allo stravolgimento delle condizioni ambientali originarie. La realizzazione di un grande invaso sul Tevere e della relativa costruzione di uno sbarramento alto ben cinquanta metri, hanno completamente modificato gli equilibri paesaggistici ed ecologici del fiume a valle della diga e delle aree circostanti all’invaso. L’interruzione delle connessioni vegetazionali, idrografiche, stradali, ecc., conseguenti alla sommersione della parte valliva e pedecollinare del bacino, hanno infatti spezzato in maniera irreversibile le relazioni ecologiche, spaziali e visuali costruite attraverso secoli di storia, all’interno di un paesaggio ricco di valenze naturalistiche, architettoniche e culturali. La realizzazione dell’invaso e la sua messa in funzione per fini irrigui, hanno inoltre provocato un notevole abbassamento della temperatura dell’acqua del Tevere, la regolazione costante della portata del fiume, il trattenimento di detriti lapidei e sabbiosi a monte della diga, ecc. Tutti questi fenomeni hanno, a loro volta, causato la modificazione, per un tratto di alcuni chilometri, della fauna ittica del Tevere e della vegetazione lungo le sponde, oltre al cambiamento della sua configurazione paesistica, caratterizzata originariamente da portate considerevoli, in inverno, e da portate minime, in estate. La complessità dell’ecosistema fluviale ha però conferito resistenza al paesaggio naturale che ha saputo reagire alle ferite inferte dall’attività antropica, dando origine ad un nuovo ambiente, ancora instabile ma ricco di vegetazione e di fauna, tanto che la maggior parte dei laghi di cava presenti in golena è stata inserita nella “Carta della Natura” dalla Provincia di Arezzo, come sistema di “zone umide” di pregio naturalistico. Il bacino di Montedoglio e la valle del Tevere, comprendente l’area golenale, si presentano pertanto come due realtà completamente diverse, sia dal punto di vista ambientale che di uso del suolo. Nel primo caso infatti sono prevalenti attività agro-silvo-pastorali e il lago è circondato da un paesaggio di pregio, ricco di valenze estetiche, visuali e ambientali, che occorre salvaguardare e valorizzare. La valle del Tevere risulta invece caratterizzata da un’agricoltura intensiva, supportata da un “piano irriguo e di riordino fondiario” che, da un lato, ha consentito di rendere le aziende più funzionali e produttive utilizzando la risorsa acqua proveniente dal lago di Montedoglio, dall’altro, ha creato nella piana di Anghiari un tessuto agrario a “grana grossa”, che si contrappone a quello originario a “grana fine” delle aree pedecollinari. A queste trasformazioni del territorio rurale si aggiungono gli ampliamenti delle aree urbane e industriali, oltre alla presenza di diversi laghi di cava lasciati dall’attività estrattiva, che si frappongono al tessuto rurale, creando delle “lesioni” al suolo e agli strati sottostanti. L’ecosistema naturale, irrimediabilmente compromesso, sta cercando di ritrovare un nuovo equilibrio e necessita pertanto di azioni di monitoraggio, recupero e rinaturalizzazione delle parti degradate, per dare origine ad un paesaggio stabile e di pregio, caratterizzato da vocazioni e valenze del tutto nuove; il volume si promette di illustrarle, indicando, insieme ad un valido metodo di analisi della realtà, anche una serie di proposte utili
CONTENUTO: PRESENTAZIONE - IDENTITÀ E TRASFORMAZIONE DEI PAESAGGI di Mariella Zoppi; PARTE I - QUESTIONI DI METODO; 1 – LA STRUTTURA E LE DINAMICHE ECOLOGICHE DEL PAESAGGIO; 2 – STRUMENTI DI ANALISI E INTERPRETAZIONE DEL PAESAGGIO; 2.1 – L’analisi ecologica; 2.2 – L’analisi storico-insediativa e delle culture locali; 2.3 – L’analisi visuale; 2.4 – La ricomposizione delle conoscenze: unità di paesaggio e censimento degli spazi aperti; 3 – VALUTAZIONE E PIANIFICAZIONE DEL PAESAGGIO - PARTE II IL TERRITORIO DEL BACINO DI MONTEDOGLIO E DELLA VALLE DEL TEVERE; 4 – INTRODUZIONE AD UN PAESAGGIO IN TRASFORMAZIONE; 4.1 – La costruzione dell’invaso artifi ciale di Montedoglio; 4.2 – Il piano irriguo e di riordino fondiario della Valtiberina Toscana; 4.3 – L’attività estrattiva e i laghi di cava nella golena del Tevere; 4.4 – Strumenti per la protezione della natura; 4.5 – Gli usi ricreativi spontanei, le problematiche e le potenzialità turistiche; 5 – LETTURA E DIAGNOSI PAESISTICA; 5.1 – La semiologia e l’uso del suolo; 5.2 – I beni storici e testimoniali; 5.3 – La visualità; 5.4 – Le unità di paesaggio: una diagnosi territoriale; 6 – LINEE GUIDA PER LA PIANIFICAZIONE PAESISTICA; 7 – TRE PROGETTI DI RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE; 7.1 – Il percorso ciclo-pedonale lungo il fiume Tevere Comune di Anghiari; 7.2 – Il percorso ciclo-pedonale lungo la costa del lago di Montedoglio Comune di Pieve Santo Stefano; 7.3 – Il percorso ciclo-pedonale lungo la costa del lago di Montedoglio Comune di Sansepolcro; APPENDICE; GLOSSARIO; BIBLIOGRAFIA
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