Nella prima parte vi è un’introduzione storica alla scoperta archeologica dell’Egitto che raggiunge il suo apice con la decifrazione della scrittura geroglifica e che ha lo scopo di portare il lettore sul problema centrale dell’egittologia, in cui l’astronomia ha avuto un ruolo fondamentale: la cronologia assoluta. Non vi è storia senza cronologia e quella egizia deve agli astronomi la sua determinazione che si basa esclusivamente su alcune date egizie riguardanti le levate eliache della stella Sirio. La seconda parte del libro ci porta ai primordi della scienza del cielo, e dunque all’astronomia dei sacerdoti egizi, tramite una trattazione approfondita di argomenti come il calendario, gli strumenti, gli orologi stellari diagonali e quelli ramessidi; termina con le costellazioni e i pianeti, ottenendo il risultato di un’esposizione molto completa tale da soddisfare il lettore più esigente. Particolarmente interessante è il congruo numero di illustrazioni, molto curate, che accompagnano il testo e che hanno lo scopo di renderlo più scorrevole e comprensibile: i coperchi dei sarcofagi, i soffitti dei templi e delle tombe sono indubbiamente pagine astronomiche molto affascinanti.
Carlo Gallo è nato a Torino nel 1943 da 40 anni si dedica allo studio della storia della scienza, dell’astronomia e soprattutto della storia dell’astronomia antica, sua grande vera passione unitamente a quella per l’egittologia. Collaboratore della rivista astronomica mensile Nuovo Orione diretta dal Dott. Walter Ferreri dell’Osservatorio Astronomico di Torino, per la quale ha scritto molti articoli, fra cui: L’astronomia degli antichi ebrei, Sulla prima misura di una distanza stellare, e L’età dell’Universo.
In copertina: Cosmologia egizia: la dea del cielo Nut, costellata di stelle, ingoia ogni notte ad occidente il Sole che, dopo il suo viaggio notturno su una barca lungo il Nilo celeste, viene da lei partorito ad oriente la mattina successiva.
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