I RINOGRADI DI HARALD STÜMPKE E LA ZOOLOGIA FANTASTICA
Rinogradi sono un ordine di mammiferi caratterizzati dal particolare sviluppo del naso, per questo detti anche Nasuti. Vivevano nell'arcipelago di Aiaiai (per gli inglesi "Hi-Iay ") e vennero scoperti durante la seconda guerra mondiale da uno svedese di nome Petterson-Skõmtkvist; successivamente furono studiati da un'intera comunità internazionale di scienziati (fra i quali spicca la figura di Harald St³mpke), ahinoi perita in un batter di ciglia assieme a tutte le specie di questi graziosi animaletti in un tragico incidente nucleare. Tutto ciò che ci rimane dei Rinogradi sarebbe pertanto questo libro.
Il testo appare come una vera e propria monografia abbondantemente illustrata e particolareggiata, delle 189 specie note di Rinogradi, suddivise secondo una classificazione sistematica impeccabile in 14 Famiglie e 2 Ordini, i Monorrhina e il Polyrrhina. Vi sono riferimenti alla sistematica, all'ecologia e alla complessa etologia delle specie più rappresentative; vengono inoltre riportate le principali dispute tra i rinogradologi. Il tutto si conclude con tre pagine di bibliografia, dove, accanto al teorico dei Rassenkreise B. Rensch (vero), compaiono studiosi del calibro di J. Bromeante de Burlas y Tonterias (in spagnolo 'bromear' significa scherzare) o gli italiani P. Freddurista e N. Perischerzi.
Chi ha inventato questa storia dei Rinogradi? Chi è stato lo zoologo (non può essere stato che uno zoologo burlone) che ha costruito a tavolino una storia naturale tanto complessa e bizzarra? L'autore di questa chicca fantazoologica è Gerolf Steiner, un professore di Heidelberg, che recentemente è ritornato sull'argomento pubblicando un nuovo libro dal titolo I Rinogradi di St³mpke (St³mpke's Rhinogradentia Gustav Fischer Verlag, Stuttgart 1988) sotto l'ulteriore pseudonimo di Karl D. S. Geeste. L'originale tedesco risale al lontano 1957, e già nel l 962 vantava una fama internazionale, grazie anche alla traduzione francese arricchita nientemeno che da una prefazione di Pierre-P. Grassé, direttore del monumentale Traité de zoologie. Il grande zoologo francese saluta in questo libro la nascita della "patabiologia" e prende la palla al balzo per ironizzare, impietoso, sulle polemiche che allora (e in parte ancora oggi) dividevano la comunità dei biologi evoluzionisti: "Per alcuni la teoria sintetica dell'evoluzione ha trovato, nell'anatomia e nella fisiologia dei Nasuti, le prove eclatanti della sua fondatezza... Per altri sapienti evoluzionisti... i Nasuti, al contrario, fanno precipitare in un abisso caotico e torbido la teoria sintetica neodarwiniana, incapace com'è di spiegare, attraverso il semplice gioco del caso, quegli adattamenti dove risplende lo spirito inventivo della Natura". Solo al termine della sua prefazione, Grassé ci riporta nel mondo reale con un monito: "Ma per concludere, Biologo, mio buon amico, ricordati che i fatti descritti nel migliore dei modi non sono sempre i più veri".
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